I colori
La
varietà
dei
colori
a
disposizione
dei
miniatori
era
vasta.
Al
giorno
d’oggi
esistono
delle
problematiche
relative
alla
nomenclatura
dei
colori
e
alla
loro
sicura
individuazione.
Questo,
in
particolare,
per
l’uso,
da
parte
degli
autori
dei
trattati
sull’arte,
e
non
solo,
dello
stesso
nome
per
sostanze
diverse.
Tale
confusione
era
dovuta
all’insufficiente
conoscenza
della
composizione
della
singola
materia,
a
causa
della
quale
sostanze
chimicamente
diverse
venivano
considerate
uguali
per
la
loro
somiglianza.
Ad
esempio,
con
il
termine
minium
poteva
essere
indicato
l’ossido
di
piombo
rosso,
definito
ancora
oggi
minio,
o
il
solfuro
di
mercurio
rosso,
ora
chiamato
cinabro.
A
differenza
di
altre
tecniche,
come
l’affresco,
la
miniatura
non
poneva
dei
limiti
nell’uso
dei
colori.
Unica
condizione
necessaria
era
che
due
composti,
stesi
l’uno
accanto
all’altro,
non
dessero
vita
a
reazioni
chimiche
e
a
risultati
indesiderati.
Questi
ultimi,
tuttavia,
erano
casi
particolarmente
rari
e
di
cui
gli
artisti
erano
consapevoli.
Allo
stesso
modo,
i
miniatori
erano
probabilmente
a
conoscenza
della
maggiore
stabilità
dei
colori
a
base
inorganica
rispetto
a
quelli
a
base
organica,
sensibili
alla
luce.
Il
fatto
che
facessero
uso
anche
di
questi
ultimi
era
certamente
dovuto
alla
conservazione
dei
manoscritti
miniati
in
luoghi
chiusi
e
poco
accessibili
alla luce.
Notevole
importanza
possedevano
i
succhi
vegetali
(
succus
o
jotta
),
ovvero
gli
estratti
vegetali
colorati
ricavati
dalle
piante
attraverso,
ad
esempio,
la
spremitura.
Il
loro
valore
era
dato,
in
particolare,
dall’utilizzo
che
i
miniatori
ne
facevano
per
la
preparazione
delle
pezze
o
pezzuole
,
strumenti
facili
da
usare
e
molto
preziosi.
Esse,
infatti,
grazie
alla
loro
facile
trasportabilità,
erano
usate
per
conservare
il
colore
che,
dopo
l’immersione
della
pezza
in
una
piccola
quantità
di legante, risultava immediatamente pronto all’uso.
La
miniatura,
come
tutte
le
arti,
presentava
dei
costi
che
riguardavano,
soprattutto,
la
qualità
delle
sostanze
utilizzate.
Ciò
comportava
la
scelta
di
materiali
differenti,
a
seconda
del
preventivo
destinato
all’opera
e
dei
soggetti
rappresentati,
nonché
l’uso
di
tecniche
particolari
per
risparmiare
i
pigmenti
più
pregiati.
Sostanze
diverse,
dai
costi
disparati,
potevano
dare
vita
al medesimo colore.
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