La
preoccupazione
per
un’operazione
tanto
importante
e
delicata
è
enorme:
l’espressione
dell’operaio
che
si
rivolge
a
Lanfranco
sembra
racchiudere
in
sé
l’ansia dell’intera città.
Lanfranco,
tuttavia,
è
imperturbabile.
La
sua
figura
e
il
suo
abbigliamento
lo
descrivono
come
un
uomo
nobile
d’animo
e
deciso.
La
tunica
rossa
e
il
manto
blu,
solitamente
riservati
ai
legislatori,
ai
sovrani
e
agli
aristocratici,
ne
indicano
la
nobiltà
e
la
grandezza
d’animo,
al
pari
della
barba
e
del
cappello
a
calotta,
che
ne
ribadiscono
la
sapienza
e
lo
status
sociale
elevato.
Situazione
molto
diversa
da
quella
dei
manovali,
dei
quali
solo
uno
porta
le
scarpe,
probabilmente
il
ruolo
di
primo
piano
all’interno
del
cantiere
e
perciò
il
salario
maggiore:
non
è
un
caso
che
sia
proprio
questi
a
rivolgere
la
parola
a
Lanfranco.
Lanfranco,
d’altra
parte,
è
riconoscibile
anche
dalla
tipica
asta
per
misurare
degli
architetti,
la
quale
ricorda
il
bastone
con
cui
erano
descritti
i
sovrani
ad
indicarne
l’autorità
e
il
potere.
Ecco
così
che
l’architetto
assume
un
ruolo
di
guida
non
solo
all’interno
del
cantiere,
ma
per
l’intera
cittadinanza
di
Modena.
Alle
spalle
di
Lanfranco
compaiono
alcuni
personaggi,
che
rappresentano
il
popolo,
il
cui
volto
sereno,
malgrado
la
notizia
della
mancanza
di
materiale
per la costruzione, trasmette la fiducia che essi hanno nell’
artifex
.