Il metodo di lavoro: copiare per innovare
Queste
considerazioni
sulla
copia
di
modelli
esistenti,
se
si
possono
facilmente
applicare
alle
Sacre
Scritture,
testi
fondamentali
del
cristianesimo
e
perciò
molto
diffusi,
non
si
possono
estendere
a
generi
nuovi
quali
le
Vite
dei
santi,
che
iniziano
ad
apparire
in
gran
numero
solo
alla
fine
dell’XI
secolo.
Com’era
perciò
possibile
seguire,
da
parte
dei
miniatori,
per
soggetti
nuovi
non
facenti parte dell’orizzonte letterario consolidato, il principio dell’
auctoritas
?
A
questo
scopo
si
rivelano
fondamentali
i
cosiddetti
libri
di
modelli
,
ovvero
quaderni
in
cui
erano
presenti,
secondo
la
distinzione
di
Ernst
Kitzinger,
dettagli
o
particolari
riproducibili
in
raffigurazioni
diverse
(
libri
di
motivi
)
o
intere
scene
(
guide
iconografiche
).
Nel
primo
Medioevo,
tuttavia,
essi
sono
quantitativamente
limitati,
ma
la
loro
presenza,
all’interno
di
uno
spazio
ristretto,
data
la
scarsa
circolazione
di
uomini,
idee
e
merci,
spiega
l’esistenza
di
modelli
regionali
che
solo
con
i
secoli
successivi
avranno
la
possibilità
di
estendersi
oltre
determinati
confini
diventando
internazionali.
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