Esso   stabiliva   che   il   lavoro   avrebbe   dovuto   essere   completato   in   sei   anni   e   che   il   pagamento sarebbe   avvenuto   dopo   la   consegna   di   ogni   fascicolo.   Il   primo   dei   fascicoli   venne   terminato nell’ottobre   del   1461   e   il   saldo   fu   fatto   quattro   anni   più   tardi,   nell’ottobre   1465,   dieci   anni   dopo l’accordo   preliminare.Il   documento,   peraltro,   include   delle   indicazioni   agli   artisti   sui   modelli   da seguire   secondo   il   gusto   del   duca,   allegando   dei   disegni   a   mo’   d’esempio.   In   realtà   tali   istruzioni erano   abbastanza   comuni   e   spesso   venivano   celate   dietro   la   formula   secundum   similitudinem   et formam ,   secondo   modo   e   forma,   e   questo   per   una   certa   standardizzazione   dei   modelli.   Era chiaro,   ad   esempio,   che   nei   Libri   d’ore   la   sequenza   delle   miniature   fosse   stabilita   secondo   la consuetudine,   iniziando   dall’Annunciazione   del   mattutino.Tuttavia   non   mancano   casi   in   cui   le istruzioni    fornite    dal    committente    sono    precise,    redatte    a    parte    all’interno    del    manoscritto consegnato   all’artista   o   vicino   allo   spazio   in   cui   le   miniature   avrebbero   dovuto   essere   dipinte oppure   indicate   attraverso   dei   disegni   appena   abbozzati.   Il   piano   che   si   trova   inserito   all’inizio   del Breviario   di   Belleville ,   miniato   da   Jean   Pucelle   nel   1325,   ad   esempio,   fu   probabilmente   redatto da un teologo domenicano, ottimo conoscitore delle Scritture.
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Testi di Davide Busi
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