Con   il   finire   del   Duecento,   tuttavia,   anche   i   miniatori   inglesi accoglieranno   i   modelli   parigini,   per   influenza   della   corte   dei Plantageneti,   strettamente   legata   a   quella   francese.   In   seguito lo   stile   pittorico   proveniente   dall’Italia,   prima   giottesco   e   dopo con   la   scuola   senese,   attraversa   la   Manica   e   giunge   anche nelle     miniature     britanniche,     come     evidenzia     il     Salterio Ormesby    (fig.   40),   realizzato   intorno   al   1310.Nei   territori   di lingua   tedesca   giunge,   dopo   la   conquista   di   Costantinopoli   del 1204   e   la   fondazione   dell’impero   latino   d’Oriente,   una   forte influenza     tardo-bizantina.     Questa     è     favorita     anche     dalla persistenza   dei   monasteri   quali   centri   scrittori,   dal   legame   esistente   tra   questi   e   le   piccole   e numerose   corti   tedesche   e   dalla   minore   centralità   delle   città   all’interno   della      produzione libraria. Cosicché     diviene predominante     il     cosiddetto     stile     delle     pieghe spezzate    (Zackenstil),   ben   visibile   nel Salterio   di   santa   Elisabetta   di   Turingia   (fig. 41),  dell’inizio del XIII secolo. Con    il    Trecento    l’influsso    francese diviene    forte    anche    in    Germania.    Si compie      così      la      rottura      con      lo Zackenstil   e,   pur   con   risultati   diversi   a seconda   dei   vari   centri   scrittori,   vi   è   un addolcimento        dei        caratteri,        in particolare     attraverso     un     uso     più delicato      dei      colori.      Un      esempio dell’influsso   francese   è   il   Codice   Manesse    (fig.   42),   una   raccolta   di   Minnesänger ,   ovvero   di poeti lirici tedeschi del XII-XIII secolo, composta alla fine del Duecento e miniata nel 1315.
Con il patrocinio di:
Progetto realizzato da:
Testi di Davide Busi
capitolo successivo
pagina precedente